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Martedì, 02 Aprile 2024 13:16

Pensione integrativa, previdenza complementare In evidenza

Cos’è la pensione integrativa?

La pensione integrativa è una forma di risparmio che si aggiunge alla pensione erogata dal sistema pubblico. È una forma di previdenza complementare che ha come finalità quella di garantire risorse sufficienti per mantenere un tenore di vita adeguato anche dopo aver smesso di lavorare

Ma cosa si intende esattamente per pensione integrativa?

Questa è essenzialmente una forma di previdenza complementare.

La previdenza complementare è una forma di previdenza privata e volontaria che si aggiunge a quella obbligatoria, ma non la sostituisce.

Aderire alla previdenza integrativa significa accantonare regolarmente in una forma pensionistica complementare (fondo pensione negoziale, fondo pensione aperto, PIP) una parte dei tuoi risparmi durante la vita lavorativa per ottenere una pensione che integri quella di base, cioè quella corrisposta dagli enti di previdenza obbligatoria come l’INPS e le casse professionali.

Chi può aderire a forme di previdenza complementare?

La risposta è abbastanza semplice: alla previdenza complementare possono aderire praticamente tutti:

  • lavoratori dipendenti del settore privato;
  • lavoratori dipendenti del settore pubblico;
  • lavoratori autonomi (artigiani e commercianti);
  • liberi professionisti;
  • lavoratori con contratti atipici (come i lavoratori occasionali);
  • pensionati (ma devono aderire almeno un anno prima del raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia);
  • soggetti fiscalmente a carico (ad esempio coniuge e figli del lavoratore);
  • soggetti che non svolgono un’attività lavorativa.
  • Questa è un'altra importante differenza rispetto alla previdenza obbligatoria, che comporta il versamento dei contributi soltanto da parte di chi svolge un'attività lavorativa non occasionale.

     

    Come funziona la deduzione fiscale dei fondi pensione?

    Tra le deduzioni fiscali previste in Italia figura anche quella relativa ai contributi versati al fondo pensione, che si ottiene fin dal primo anno di adesione e per tutti gli anni successivi, finché l’aderente versa i propri contributi al fondo.

    Nello specifico, i contributi versati possono essere dedotti annualmente fino al limite massimo di 5.164,57 euro.

    Proviamo a chiarire il concetto, riportando di seguito l’esempio di un lavoratore in possesso dei seguenti requisiti:

    • reddito imponibile pari a 30.000 euro;
    • contributi al fondo pensione versati nell’anno pari a 4.000 euro.

    Gli scaglioni IRPEF sono i seguenti:

    • aliquota al 23%, fino a 28000 euro;
    • aliquota al 35%, tra i 28.001 e i 50.000 euro;
    • aliquota al 43%, oltre i 50.000 euro.

    Nel caso del nostro lavoratore, grazie alla deduzione vedrà passare il suo reddito imponibile da 30.000 a 26.000 (sottraendo i 4.000 euro di contributi), risparmiando imposte.

    Aspevi Acli ha predisposto un’efficace e conveniente proposta per un Piano Individuale Pensionistico che permette l’erogazione di una pensione complementare.

    Per informazioni senza impegno potete contattarci tramite:

     

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