Articoli filtrati per data: Dicembre 2022

Giovedì, 22 Dicembre 2022 16:17

Auguri di buone Feste!

Gli Uffici del Sistema Acli di Vicenza rimarranno chiusi per le festività natalizie dal 23/12/2022 al 30/12/2022.

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Tutte le attestazioni ISEE elaborate dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 scadranno in data 31 dicembre 2022. Di conseguenza, per avere accesso alle agevolazioni collegate per l’anno 2023 bisognerà aggiornare questo indicatore a partire da gennaio.

L’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, costituisce uno dei principali strumenti di accesso alle prestazioni agevolate. Con il calcolo dell’ISEE (gratuito presso Acli Service Vicenza srl appuntamenti al 0444 955002 – online su mycaf.it) si verifica se un nucleo familiare ha diritto a determinati bonus e benefici in base alla condizione economica.

La scadenza del 31 dicembre è cruciale in particolare per chi vorrà continuare a godere delle prestazioni a sostegno del nucleo familiare che non sono erogate una tantum, ma con cadenza mensile sulla base di requisiti verificati volta per volta. Ad esempio, l’Assegno unico e universale per i figli o i bonus sociali luce e gas che consentono di ricevere uno sconto sulle bollette delle utenze domestiche. Per garantire la continuità nell’erogazione delle prestazioni è importante rinnovare l’ISEE quanto prima, con i redditi e i patrimoni del 2021.

Le agevolazioni collegate all’ISEE
Le prestazioni sono innumerevoli, possono essere nazionali o locali e differire da ente a ente. Di seguito le principali:

  • Assegno unico e universale: un aiuto economico a sostegno delle famiglie in cui sono presenti figli a carico, dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni di età. L’assegno è universale; ciò significa che spetta a tutti coloro che, in presenza dei requisiti, ne hanno fatto domanda, ma con l’ISEE l’ammontare dell’assegno potrà essere più consistente.
  • Bonus asilo nido: un contributo erogato dall’INPS per il pagamento delle rette degli asili nido, pubblici e privati.
  • Bonus sociali luce e gas: sconti applicati nelle bollette di luce e gas per le famiglie che rientrano in determinati parametri economici certificati dall’ISEE. In presenza dei requisiti, non serve presentare specifica domanda, ma è sufficiente essere in possesso dell’ISEE in corso di validità per vedersi riconosciuti automaticamente in bolletta i bonus.
  • Sconti sulle tasse universitarie: un apposito indicatore, l’ISEE università, consente di ottenere una riduzione sulle tasse universitarie o l’esonero totale, nonché la possibilità di accedere a borse di studio e posti alloggio (in questi casi con specifica domanda da presentare all’Università o all’Ente competente).
  • Reddito e Pensione di cittadinanza: in attesa di capire le eventuali modifiche che saranno introdotte dalla Manovra di bilancio 2023, un sostegno economico erogato mensilmente dall’INPS per i nuclei familiari in possesso di determinati requisiti di cittadinanza, di residenza ed economici. Il beneficio assume la denominazione di Pensione di cittadinanza quando i componenti del nucleo familiare hanno un’età pari o superiore ai 67 anni.
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Giovedì, 22 Dicembre 2022 13:06

Aumento delle pensioni dal 1 gennaio 2023

Emanato il Decreto Ministeriale che prevede, in via provvisoria, l’aumento delle pensioni dal 1° di gennaio 2023 sulla base delle variazioni Istat (c.d. perequazione automatica). 

La perequazione automatica 

La perequazione automatica è il meccanismo di rivalutazione dell’importo delle pensioni adeguato all’aumento del costo della vita determinato dall’ISTAT. Si applica a tutti i trattamenti pensionistici erogati dalla previdenza pubblica.  

Il decreto ministeriale ha fissato gli aumenti dei trattamenti pensionistici nella misura del 7,3 %, valore provvisorio che sarà rivisto alla fine del 2023, a decorrere dal 1° gennaio 2023.  

Bisogna considerare che con la mensilità delle pensioni di settembre e ottobre 2022 sono stati pagati degli acconti della rivalutazione. Facciamo un esempio: per un pensionato con importo mensile lordo inferiore a euro 2.692, l’acconto erogato era pari al 2 %, pertanto a gennaio 2023 riceverà un aumento del 5,3 %. 

I pensionati con importo lordo superiore a euro 2.692 non hanno viceversa ricevuto l’acconto e pertanto a gennaio 2023 avranno l’incremento del 7,3 % con i criteri riportati al paragrafo “Pensioni superiori al minimo”. 

Pensioni minime 2023 

Se da una parte della maggioranza di Governo inizialmente si era sostenuta la linea di aumentare le pensioni minime a 1.000 euro al mese, davanti all’evidente impossibilità di sostenerne il costo, queste pensioni forse potrebbero avere un incremento a meno di 600 euro mensili (più esattamente si parla di 570 euro), rispetto all’importo già definito, dal 1/1/2023, per effetto della perequazione automatica, di 563,73 euro mensili.

Le pensioni integrate al trattamento minimo saranno aumentate da euro 525,38 (importo mensile 2022) a euro 563,73 da gennaio 2023, con un incremento di 38,25 al mese per 13 mensilità. 

Sempre riguardo le pensioni minime si parla di assicurare comunque l’aumento mensile a 600 euro limitatamente agli ultra 75enni o di legare eventuali ulteriori aumenti all’ISEE (ma quest’ultima ipotesi sembrerebbe già accantonata per difficoltà applicative intrinseche).

Pensioni superiori al minimo 

I trattamenti pensionistici non vengono aumentati tutti allo stesso modo. La rivalutazione dipende dalle fasce di reddito relazionate all’importo del trattamento minimo: 

  • 100% dell’inflazione, ovvero in misura piena, per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo; 
  • 90% dell’inflazione per le pensioni comprese tra 4 e 5 volte il trattamento minimo; 
  • 75% dell’inflazione per le pensioni oltre 5 volte il trattamento minimo. 

NOVITÀ LEGGE DI BILANCIO (in aggiornamento)

Nel travagliato testo della Legge di Bilancio 2023, oggetto di discussione e di emendamenti da parte delle forze politiche, le possibili novità inerenti gli importi delle pensioni, a prescindere degli aumenti che verranno riconosciuti dal prossimo 1° di gennaio per effetto della perequazione automatica, non sono molte e riguardano le pensioni minime. Bisognerà aspettare l’approvazione definitiva della manovra entro la scadenza del 31 dicembre per avere le certezze.

fonte- www.patronato.acli.it 

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Giovedì, 22 Dicembre 2022 13:01

Italiani più poveri e impauriti

URGE UNA RISPOSTA FORTE, INDIVIDUALE E COLLETTIVA, CON IL CONTRIBUTO DETERMINANTE DELLE ASSOCIAZIONI E DEL VOLONTARIATO

La fotografia sulla situazione del Paese fatta dal rapporto del Censis, pubblicata agli inizi di questo mese, dipinge una società che «vive in uno stato di latenza, post-populista e malinconica: Covid, guerra, boom dei prezzi ed effetti cambiamento climatico in cima alle paure degli italiani, rendendoli «sostanzialmente immobili» un paese che «non regredisce ma non matura».

Non manca certamente la volontà di reagire alle crisi globali di questi tempi, ma non riesce a guardare avanti – così rileva il Rapporto -, e ci si appiattisce sull’esistente e si smarrisce ogni responsabilità collettiva di futuro.

I motivi di preoccupazione non mancano: il 61 % degli italiani che teme scoppiare il Terzo conflitto mondiale, paventa il ricorso alla bomba atomica (59%) e ha paura per il coinvolgimento sempre maggiore nella guerra in Ucraina.

E così si rinuncia alla pretesa di guardare in avanti.

Dopo questi ultimi tre anni “emergenze” l’impressione è che la società non regredisca e non migliori, sta lì ferma.

Preoccupano le vecchie e le nuove fragilità: le famiglie povere sono più di 1,9 milioni, cioè 5,6 milioni di persone (9,4% della popolazione), di queste, il 44,1% risiede ai Sud. Gli abbandoni scolastici salgono al 12,7%.  i diplomati scendono al76,8, i laureati al29,8. Oltre al primato negativo in Europa dei Neet 23,1% - ragazzi che non studiano, non lavorano, non sono inseriti in percorsi formativi.

E’ compito di tutti i soggetti, pubblici e privati, dei singoli e delle associazioni, reagire e creare le basi di una risposta che deve essere collettiva, rilanciando le molte risorse che  il Paese ha disposizione.

Questo è l’augurio che la FAP Acli provinciale fa a tutti gli associati, ai simpatizzanti, agli amici e collaboratori del Sistema aclista.

Augurio non formale e retorico, ma sincero e concreto, radicato sulla nostra lunga esperienza di vicinanza alle persone, nel territorio.

Augurio che per noi cristiani poggia sulla Speranza che non delude.

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“Il Natale si avvicina, ma nell’aria si respira un’atmosfera sottotono. La pandemia da Covid-19 ci ha duramente messo alla prova ed ha contribuito ad ingenerare in ciascuno delle insicurezze che prima non avevamo, sia rispetto al modo di condurre la nostra vita, che relativamente alle priorità che una società troppo frenetica ed utilitaristica ci impone. E, quando si è scatenata la guerra in Ucraina, con l’aumento delle tariffe dei carburanti, del gas e dell’energia e, di riflesso di tutti i beni di largo consumo, questa situazione si è ulteriormente aggravata”. Con queste parole il presidente provinciale delle ACLI di Vicenza aps, Carlo Cavedon, propone la riflessione di Natale dell’Associazione rappresentativa del mondo laico vicentino.
Anche i numeri, purtroppo, confermano questa situazione. Dalla recente ricerca sui redditi dal 2019 al 2021, condotta da Caf Acli ed Iref, emerge, infatti, che il ceto medio è sempre più povero. “Dall’indagine che abbiamo condotto a livello nazionale, ma che si riflette sostanzialmente anche nel Vicentino – spiega il presidente Cavedon – nel periodo di riferimento un terzo dei contribuenti ha avuto un aumento del reddito, ma i restanti due terzi ha visto il proprio reddito diminuire. Tra coloro che hanno subito una diminuzione, la metà ha avuto una perdita modesta (410 euro nel biennio), il 2,5%, invece, ha perso fino a 1.200 euro”.
In tre anni, sempre secondo l’indagine Caf Acli – Iref, risulta che quasi il 4% dei contribuenti ha perso il 35% di reddito, con una riduzione media di 6.200 euro, un 25% di cittadini ha perso 3.700 euro ed un altro 25% ha patito una contrazione superiore a 10.000 euro. Si tratta per lo più di lavoratori a basso reddito, che a causa della crisi sanitaria ed economica sono stati licenziati o hanno subito un deciso ridimensionamento del proprio impegno nel mercato del lavoro. Tra queste persone, il 30,9% ha meno di 40 anni ed il 66,6% è rappresentato da donne con almeno un figlio.
“Questi sono semplici e freddi numeri, ma dietro ai dati – sottolinea il presidente Cavedon – ci sono situazioni familiari complesse, tensioni, difficoltà ad andare avanti ed a vedere la luce in fondo al tunnel. Ogni giorno nei nostri uffici del territorio ascoltiamo storie di famiglie o di single, sia giovani che anziani, che con estrema dignità manifestano bisogni concreti che fino a pochi mesi fa non avrebbero mai immaginato. I nostri operatori si mettono in ascolto e cercano di portare un po’ di conforto e delle risposte concrete, la dove gli strumenti normativi lo consentono”.
Cambia il potere d’acquisto delle famiglie, ma con esso sono mutati anche gli equilibri in termini di valori e priorità. “Ciò che stiamo vivendo è inaspettato, quanto complesso da gestire – aggiunge il presidente Cavedon – e ciascuno di noi lo vive in modo diverso. Senza dubbio, ogni vicentino sta affrontando il presente e l’avvenire con morigeratezza, guardando ai principi dell’esistenza come il navigatore guarda al faro. Abbiamo compreso che occorre guardare alle necessità, più che al superfluo, alle relazioni vere, pensare ai figli in un’ottica di protezione a 360 gradi, così come all’avvenire degli anziani, risorsa più che mai indispensabile per affrontare la vita quotidiana. Con questo spirito credo si possa davvero vivere un Natale di rinnovamento e di ripensamento”.
Il mondo politico deve attivarsi al più presto per dare risposte concrete a cittadini ed imprese. “Auspico che il mondo politico, a partire dai nostri rappresentanti vicentini al Parlamento italiano ed europeo – conclude il presidente Cavedon – individuino precise modalità e risorse per aiutare i cittadini e le imprese, a partire dalla riduzione degli sprechi e velocizzando lo snellimento della burocrazia, elefantiaca in Italia rispetto ad altri stati occidentali, che è imprescindibile per uno stato di diritto”.

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Ucraina: alternative nonviolente alla guerra” è il tema dell’incontro, promosso da un team di associazioni vicentine, tra cui le ACLI di Vicenza aps, mercoledì 14 dicembre dalle ore 20.30 alle 22.30 nella sede dei Missionari Saveriani in viale Trento n. 119 a Vicenza.
A confrontarsi sull’attualissimo argomento saranno:
Zaira Zafarana (Movimento Internazionale della Riconciliazione), che Lavora per International Fellowship of Reconciliation (IFOR), movimento internazionale per la pace nato nel 1914, coordinando il lavoro dell’IFOR presso le Nazioni Unite ed un progetto specifico di ricerca e reporting sul diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare nel mondo.
Yurii Sheliazhenko (in collegamento via Zoom con Kiev), pacifista ucraino e segretario esecutivo del “Movimento Pacifista Ucraino”.
Daniele Sartori e Fabio Salandini (Movimento Nonviolento di Verona), che porterà la propria testimonianza sulla partecipazione alla 4^ Carovana della Pace in Ucraina a Kiev.

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Tra gli aumenti dei trattamenti pensionistici del 7,3% a decorrere dal 1° gennaio 2023, rientra anche il trattamento mensile dell’indennità d’accompagnamento per gli invalidi civili che passa dall’importo del 2022 di euro 529,94 a euro 568,58 per il 2023 con un incremento di 38,68 euro mensili. 

In passato poteva essere solo un familiare il “referente unico” per la fruizione dei permessi mensili di cui alla legge n. 104/1992 per assistere i disabili. Ora i tre giorni di permesso mensile retribuito potranno essere fruiti, alternativamente, da più soggetti (lavoratori dipendenti) per l’assistenza allo stesso disabile.  

Quindi oggi è possibile per due persone assistere lo stesso familiare disabile in giorni diversi nel limite complessivo dei tre giorni mensili di permesso. 

Per i congedi parentali è stata aumentata l’età dei figli da accudire: ciascun genitore ha diritto ai congedi per assistenza dei figli fino all’età di 12 anni (prima erano 6 anni) della durata di tre mesi durante i quali viene corrisposta un’indennità pari al 30% della retribuzione.  

Oltre ai predetti tre mesi, entrambi i genitori possono usufruire, non nello stesso periodo, di ulteriori tre mesi di congedo sempre con l’indennità del 30%. 

Prenota un appuntamento 

Gli Operatori del Patronato ACLI sono a tua disposizione per assisterti passo dopo passo.

Prenota il tuo appuntamento ti aspettiamo!

fonte - www.patronato.acli.it 

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Lunedì, 12 Dicembre 2022 08:53

Auguri di Buon Natale!

Cari lettori, care lettrici,
la gioia che la nascita di Gesù porta nei nostri cuori ci sia di conforto in questo momento storico difficile, dove alla pandemia si è aggiunta la guerra in Ucraina con le terribili conseguenze umane ed economiche che tutti noi conosciamo.
L’uomo spesso è accecato da egoismi che nulla hanno a che vedere con il messaggio evangelico e con una convivenza pacifica, solidale e democratica: auspicando che il Signore possa guarire cuori e menti assetate di soldi e di potere auguro a tutti voi, e alle vostre famiglie, un Santo Natale.
Viviamo con fiducia e speranza, non attendiamo il futuro con timore.

 

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Lunedì, 12 Dicembre 2022 08:40

Al via Gli Ambiti Territoriali Sociali

Per un approccio più efficiente di vicinanza alle persone in difficoltà

Una importante novità, quella degli ATS che, secondo le parole dell’assessore regionale Manuela Lanzarin si possono definire   come i piani regolatori del settore socio-sanitario.

 Le aree sono quelle di sempre: anziani, disabili, famiglia, includendo anche minori, donne e giovani; poi dipendenze, salute mentale e inclusione sociale».

Una volta superata l'emergenza Covid si punta al ritorno alla normalità e alla programmazione pluriennale degli interventi nel sociale. In questa direzione le Ulss del Veneto e i Comitati dei sindaci dei distretti sono al lavoro: hanno ricevuto il formale via libera dalla Regione che recentemente ha approvato la delibera con cui adotta le linee guida per la predisposizione dei Piani di zona, che saranno in vigore per i prossimi tre anni.

Operativi da gennaio, i nuovi strumenti dovranno far sintesi dei vari interventi in atto e in programmazione, a cominciare dai fondi Pnrr, le normative  sulla povertà e sulla famiglia.

Anche perché proprio per il sociale è in arrivo una pioggia di fondi del Pnrr, in base ai bandi relativi alla Missione 5 "coesione e inclusione".

Per il Veneto sono a disposizione 108 milioni di euro per 154 progetti nell'area del sociale (le manifestazioni di interesse presentate nei mesi scorsi sono ben di più: 284). Tutto è ovviamente condizionato da tempi stretti e vincoli tecnici. I soggetti attuatori dovevano aver presentato manifestazioni di interesse prima e le progettualità poi. Alcuni di loro hanno anche già firmato le convenzioni direttamente col ministero.

È chiaro che il Piano di zona dovrà tenerne conto perché si tratta di progetti importanti che andranno ad aumentare i servizi nelle varie aree.

Tutto questo sarà possibile grazie a una nuova architettura del mondo socio-sanitario regionale che è stata disegnata con la riforma e che vede gli Ats (21 nel Veneto tra cui gli Ats 3 di Bassano, 4 di Thiene, 5 di Arzignano, e 6 di Vicenza) avere un ruolo centrale. «Sono proprio questi ambiti territoriali sociali ad agire di fatto per l'attuazione e l'erogazione anche dei Leps-Livelli essenziali di presentazioni del sociale.

In sostanza gli ATS andranno a sostituire i distretti  delle ULSS per lavorare in coordinamento dei sindaci dell’area e tutti i soggetti attivi nel sociale, compresi quelli del Terzo Settore: si apre quindi un campo vasto di opportunità sia per il volontariato che per le Associazioni di Promozione sociale (Aps) nel quale il sistema Acli è attivamente inserito, con la propria attività associativa e con la rete di servizi.

Gli ATS avranno una certa autonomia di azione e di programmazione (sotto la supervisione della Regione) e potranno essere uno strumento operativo tempestivo ed efficace sul territorio di competenza.

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